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Aipd Grosseto

Istruzione e formazione

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Obiettivi

  • Sperimentare concretamente che cosa vuol dire vivere senza i genitori in un contesto di quotidianità;
  • Sperimentarsi in abilità quali: (acquisti di biancheria , stoviglie, lampadine, accessori per la casa ecc.), cucinare, pulire un’abitazione, ricevere ospiti;
  • Far crescere e rafforzare nelle persone con Sindrome di Down la consapevolezza che, pur avendo un handicap, si diventa “grandi” e si possono vivere esperienze da adulti al di fuori della famiglia;
  • Dare risposte concrete alla crescita delle persone con Sindrome di Down valorizzando l’importanza delle relazioni in un “gruppo di pari”.

Destinatari

10 persone con Sindrome di Down con età compresa tra i 18 e i 45 anni  ed i loro nuclei familiari.

Modalità di realizzazione      

Fase 1: Conoscenza da parte delle persone con Sindrome di Down dell’appartamento e dei suoi spazi tramite organizzazione settimanale di attività pomeridiane e/o giornaliere di gruppo (autonomia, cucina, gestione del tempo libero...). L’appartamento dovrebbe essere frutto di una scelta di continuità con la quale intendiamo far vivere il progetto a ciascuno dei partecipanti: possono così inserirlo nella loro vita senza rinunciare alla scuola o al lavoro, raggiungere gli altri all’ora di pranzo ad esempio o nel pomeriggio. Dal momento che è la «loro casa», è aperta anche agli amici e questi, con invito dei partecipanti, possono raggiungerli per una serata insieme, ma anche, continuità nella realtà cittadina per imparare ad orientarsi in un quartiere e utilizzarne i servizi, i negozi, e poter mantenere una serie di abilità acquisite come raggiungere l’appartamento da solo.

Fase 2: esperienza di vita indipendente nell’arco del week-end. Permette a persone con Sindrome di Down di prepararsi all’uscita dalla famiglia d’origine in maniera graduale, imparando a interagire con il gruppo e ad acquisire abilità minime necessarie per vivere fuori di casa. Il week-end si trascorre nell’appartamento  con 4/5 partecipanti, due operatore ed un volontario, dando possibilità di gestire gli spazi, le attività e i tempi in autonomia, nel rispetto delle esigenze, del carattere e della personalità di ognuno. Durante i week-end viene proposto alle persone con Sindrome di Down di gestire le attività che normalmente si svolgono in una casa: preparare le stanze, rifare i letti, fare la lista della spesa, uscire per gli acquisti del sabato e della domenica, cucinare etc. E soprattutto organizzare il tempo libero che spesso è gestito dalla famiglia. Ogni week-end è diverso da un altro proprio perché ogni gruppo dà un differente significato al tempo libero scegliendo fra numerose attività che di solito i giovani amano fare: dal pub alla discoteca, alla cena al ristorante, alla festa fatta in casa…

Fase 3: percorso di avviamento alla residenzialità organizzato in modulo settimanale e week-end che offra, a gruppi di 5 utenti, l’opportunità di sperimentarsi in un contesto simile a una “casa famiglia”, in modo graduale e personalizzato a seconda delle esigenze e dei bisogni individuali. Questa fase prevede un lavoro da parte degli operatori tale da permettere agli ospiti il mantenimento delle proprie autonomie personali e sociali: dalla cura di se’ a quella della casa, all’autonomia esterna, favorendo l’integrazione con il tessuto sociale circostante; la possibilità di incrementare gli interessi personali e di scoprire nuove cose sperimentandosi insieme ai propri amici.

Obiettivi

  • Sperimentare concretamente che cosa vuol dire vivere senza i genitori in un contesto di quotidianità;
  • Sperimentarsi in abilità quali: (acquisti di biancheria , stoviglie, lampadine, accessori per la casa ecc.), cucinare, pulire un’abitazione, ricevere ospiti;
  • Far crescere e rafforzare nelle persone con Sindrome di Down la consapevolezza che, pur avendo un handicap, si diventa “grandi” e si possono vivere esperienze da adulti al di fuori della famiglia;
  • Dare risposte concrete alla crescita delle persone con Sindrome di Down valorizzando l’importanza delle relazioni in un “gruppo di pari”.

Destinatari

10 persone con Sindrome di Down con età compresa tra i 18 e i 45 anni  ed i loro nuclei familiari.

Modalità di realizzazione      

Fase 1: Conoscenza da parte delle persone con Sindrome di Down dell’appartamento e dei suoi spazi tramite organizzazione settimanale di attività pomeridiane e/o giornaliere di gruppo (autonomia, cucina, gestione del tempo libero...). L’appartamento dovrebbe essere frutto di una scelta di continuità con la quale intendiamo far vivere il progetto a ciascuno dei partecipanti: possono così inserirlo nella loro vita senza rinunciare alla scuola o al lavoro, raggiungere gli altri all’ora di pranzo ad esempio o nel pomeriggio. Dal momento che è la «loro casa», è aperta anche agli amici e questi, con invito dei partecipanti, possono raggiungerli per una serata insieme, ma anche, continuità nella realtà cittadina per imparare ad orientarsi in un quartiere e utilizzarne i servizi, i negozi, e poter mantenere una serie di abilità acquisite come raggiungere l’appartamento da solo.

Fase 2: esperienza di vita indipendente nell’arco del week-end. Permette a persone con Sindrome di Down di prepararsi all’uscita dalla famiglia d’origine in maniera graduale, imparando a interagire con il gruppo e ad acquisire abilità minime necessarie per vivere fuori di casa. Il week-end si trascorre nell’appartamento  con 4/5 partecipanti, due operatore ed un volontario, dando possibilità di gestire gli spazi, le attività e i tempi in autonomia, nel rispetto delle esigenze, del carattere e della personalità di ognuno. Durante i week-end viene proposto alle persone con Sindrome di Down di gestire le attività che normalmente si svolgono in una casa: preparare le stanze, rifare i letti, fare la lista della spesa, uscire per gli acquisti del sabato e della domenica, cucinare etc. E soprattutto organizzare il tempo libero che spesso è gestito dalla famiglia. Ogni week-end è diverso da un altro proprio perché ogni gruppo dà un differente significato al tempo libero scegliendo fra numerose attività che di solito i giovani amano fare: dal pub alla discoteca, alla cena al ristorante, alla festa fatta in casa…

Fase 3: percorso di avviamento alla residenzialità organizzato in modulo settimanale e week-end che offra, a gruppi di 5 utenti, l’opportunità di sperimentarsi in un contesto simile a una “casa famiglia”, in modo graduale e personalizzato a seconda delle esigenze e dei bisogni individuali. Questa fase prevede un lavoro da parte degli operatori tale da permettere agli ospiti il mantenimento delle proprie autonomie personali e sociali: dalla cura di se’ a quella della casa, all’autonomia esterna, favorendo l’integrazione con il tessuto sociale circostante; la possibilità di incrementare gli interessi personali e di scoprire nuove cose sperimentandosi insieme ai propri amici.

Grosseto (GR)

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La nostra Associazione si prepone l'obiettivo di consentire a giovani e adulti con Sindrome di Down di prepararsi all’uscita dalla famiglia d’origine in maniera graduale, imparando ad interagire con la società ed acquisendo abilità minime necessarie per vivere in indipendenza.

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