Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia

Assistenza sociale e socio sanitaria - (RM)

L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia è una no-profit fondata nel 2001, un’equipe multidisciplinare di professionisti volontari che si occupa della violenza in genere, in modo circolare e che si avvale di collaborazioni istituzionali.

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Presentazione equipe A.I.P.C.

L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia una no-profit fondata nel 2001, un’equipe multidisciplinare di professionisti volontari che si occupa della violenza in genere, in modo circolare e che si avvale di collaborazioni istituzionali. Nel 2011, con la collaborazione particolare della dott.ssa Tiziana Calzone, della dott.ssa Carmen Pellino e del dott. Massimo Lattanzi, è stato strutturato il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. Scientific Violence Screening che prevede un assessment specifico della valutazione del rischio. Il protocollo prevede colloqui clinici, una valutazione psicofisiologica, una psicodiagnostica specifica e un percorso integrante psicotraumatologia, mindfulness e terapia sensomotoria.

La peculiarità del protocollo è quella di valutare in modo circolare la violenza dalla possibile eziologia, “li ed allora” (A.C.E. – esperienze avverse infantili integrati), ai trigger che li riattivano nel “qui ed ora” con un'incontrollabile disregolazione che può generare acting in ed acting out. Il protocollo permette di tracciare un profilo di personalità e relazionale. Il biofeedback misura in particolare i tempi di attivazione e della durata dell’attivazione dopo la stimolazione, tali misurazioni indicano ai professionisti anche i training più efficaci ed efficienti da applicare per far rientrare nella finestra di tolleranza i parametri disregolatI. Le esperienze dell'equipe maturate con gli autori di violenza anche in alcune case circondariali, la letteratura e le ricerche internazionali e i dati raccolti dal 2011 con il protocollo AIPC Scientific Violence Screening permettono di affermare che alcune A.C.E., in particolare i "delitti familiari", possono indurre nelle persone esposte una vulnerabilità latente con effetti a cascata. Gli effetti più significativi sono la scelta del partner disfunzionale, la disregolazione emotiva a seguito di abbandoni, rifiuti e separazioni, reali o ideali, che possono generare acting in e acting out e la trasmissione intergenerazionale degli esiti. I delitti familiari, subiti, agiti o assistiti, generano peculiari A.C.E. e i cambiamenti neuro-bio-psico-relazionali attivatori di un'incontrollabile disregolazione emotiva e dei conseguenti acting in e acting out (A.I.P.C., 2020). 

Mission dell’equipe A.I.P.C. e della campagna

La mission dell’equipe multidisciplinare di professionisti volontari dell’A.I.P.C. è essenzialmente la prevenzione piuttosto che del contrasto alla violenza. Il target elettivo è l’adolescente, il giovane adulto e l’adulto senza distinzione di genere vittima o autore di violenza e le coppie che decidono di intraprendere un percorso verso la genitorialità al fine di interrompere la trasmissione intergenerazionale delle relazioni interpersonali disfunzionali e violente.

  • ampliare la popolazione sottoposta alla profilassi dell’A.I.P.C. Scientific Violence Screening in particolare le coppie che decidono di intraprendere un percorso verso la genitorialità;
  • permettere anche alle persone indigenti di accedere alla sospensione condizionale della pena e partecipare al percorso di recupero come previsto dall’articolo 6 della legge del 19 luglio 2019 n. 69;
  • premettere ai ristretti in carcere la possibilità di affiancare ai percorsi istituzionali l’applicazione del protocollo integrato A.S.V.S. e la partecipazione al training specifico;
  • permettere ai giovani adulti essenzialmente autori di reati violenti contro la persona ed affidati in prova l’applicazione del protocollo integrato A.S.V.S. e la partecipazione al training specifico;
  • permettere anche alle persone di genere maschile vittime di violenza la partecipazione al training specifico;
  • integrare l’aggiornamento professionale delle operatrici e operatori delle forze dell’ordine, dei CAV, dei CAM.

Le vostre donazioni contribuiranno ad ampliare la profilassi, la valutazione del rischio, la riduzione della recidiva, l’interruzione della trasmissione intergenerazionale, infine, a prevenire in modo integrato e circolare la violenza!

Ai donatori saranno riservati dei servizi unici: molti dei quali gratuiti e altri con scontistiche dedicate.

Gli importi della donazione sono scaricabili dalle tasse!

Abbiamo bisogno di almeno 5000,00 € (cinquemila/00) l'anno- AIUTACI AD AIUTARTI!

 

 

Presentazione equipe A.I.P.C.

L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia una no-profit fondata nel 2001, un’equipe multidisciplinare di professionisti volontari che si occupa della violenza in genere, in modo circolare e che si avvale di collaborazioni istituzionali. Nel 2011, con la collaborazione particolare della dott.ssa Tiziana Calzone, della dott.ssa Carmen Pellino e del dott. Massimo Lattanzi, è stato strutturato il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. Scientific Violence Screening che prevede un assessment specifico della valutazione del rischio. Il protocollo prevede colloqui clinici, una valutazione psicofisiologica, una psicodiagnostica specifica e un percorso integrante psicotraumatologia, mindfulness e terapia sensomotoria.

La peculiarità del protocollo è quella di valutare in modo circolare la violenza dalla possibile eziologia, “li ed allora” (A.C.E. – esperienze avverse infantili integrati), ai trigger che li riattivano nel “qui ed ora” con un'incontrollabile disregolazione che può generare acting in ed acting out. Il protocollo permette di tracciare un profilo di personalità e relazionale. Il biofeedback misura in particolare i tempi di attivazione e della durata dell’attivazione dopo la stimolazione, tali misurazioni indicano ai professionisti anche i training più efficaci ed efficienti da applicare per far rientrare nella finestra di tolleranza i parametri disregolatI. Le esperienze dell'equipe maturate con gli autori di violenza anche in alcune case circondariali, la letteratura e le ricerche internazionali e i dati raccolti dal 2011 con il protocollo AIPC Scientific Violence Screening permettono di affermare che alcune A.C.E., in particolare i "delitti familiari", possono indurre nelle persone esposte una vulnerabilità latente con effetti a cascata. Gli effetti più significativi sono la scelta del partner disfunzionale, la disregolazione emotiva a seguito di abbandoni, rifiuti e separazioni, reali o ideali, che possono generare acting in e acting out e la trasmissione intergenerazionale degli esiti. I delitti familiari, subiti, agiti o assistiti, generano peculiari A.C.E. e i cambiamenti neuro-bio-psico-relazionali attivatori di un'incontrollabile disregolazione emotiva e dei conseguenti acting in e acting out (A.I.P.C., 2020). 

Mission dell’equipe A.I.P.C. e della campagna

La mission dell’equipe multidisciplinare di professionisti volontari dell’A.I.P.C. è essenzialmente la prevenzione piuttosto che del contrasto alla violenza. Il target elettivo è l’adolescente, il giovane adulto e l’adulto senza distinzione di genere vittima o autore di violenza e le coppie che decidono di intraprendere un percorso verso la genitorialità al fine di interrompere la trasmissione intergenerazionale delle relazioni interpersonali disfunzionali e violente.

  • ampliare la popolazione sottoposta alla profilassi dell’A.I.P.C. Scientific Violence Screening in particolare le coppie che decidono di intraprendere un percorso verso la genitorialità;
  • permettere anche alle persone indigenti di accedere alla sospensione condizionale della pena e partecipare al percorso di recupero come previsto dall’articolo 6 della legge del 19 luglio 2019 n. 69;
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